Atei, non credenti, increduli. Questa è la rappresentazione che sempre più spesso viene data delle nuove generazioni e, che una nuova indagine statistica ha messo in evidenza. L’indagine è stata raccolta dal sociologo Franco Garelli, che poi ha pubblicato i dati. In effetti la “negazione di Dio e l’indifferenza religiosa” tra i giovani sta crescendo sensibilmente, anche per il diffondersi di un “ateismo pratico” tra quelli che mantengono un legame labile con il cattolicesimo. Tuttavia, dice l’indagine, la “domanda di senso dei giovani resta vivace”. Si mettono insieme cristianesimo, buddismo, tecniche di rilassamento, teorie esoteriche, filosofie varie.
C’è da chiedersi: “che fine ha fatto la ricchezza della spiritualità cristiana, che ha plasmato da duemila anni intere generazioni, mettendo insieme, vangelo, scritti sapienziali e testimonianze dei santi, scelte di vita pratica? Perché c’è bisogno di altro per saziare il cuore che ricerca Dio?” dD