Parrocchia Santo Stefano Protomartire
Via Cavour, 20/1 – 33031 Blessano
– Parrocchia di Santo Stefano Protomartire, costituita nel 1960 da smembramento della Parrocchia di Vissandone –
La prima chiesa, edificata a Blessano, risale al XII secolo, fu incendia¬ta dai turchi nel 1477 e rovinò definitivamente con il terremoto del 1511. La seconda, di dimensioni maggiori, il cui pavimento si trova a 50 cm. sotto l’attuale, fu edificata dopo questo sisma. Al centro di questo pavimento era collocata la tomba dei Gallai. L’altare maggiore di stile barocco è del 1742. Vi era anche un’epigrafe con questo testo: “1770. La dedicazione di questo Tempio si celebra ogni anno la prima domenica d’agosto”. La costruzione dell’attuale chiesa risale al 1783 e fu terminata negli anni successivi. E’ posta su un grande terrapieno, che faceva da recinto con le mura formando la cortina, che in parte si vede tuttora. All’interno ci sono nel coro tre grandi affreschi con episodi del¬la vita di S. Stefano. Sono opera del pittore Gilio Verzin nell’anno 1945. Fu danneggiata dal terremoto del 1976 ed ebbe due interventi di ripristino. Uno, per consentirne l’agibilità, si effettuò nello stesso anno. Il secondo, di radicale ristrutturazione, si svolse tra il 1985 e il 1987. L’inaugurazione ufficiale ha avuto luogo il 7 dicembre 1987.
La torre campanaria è asimmetrica rispetto alla Chiesa ed è ubicato sull’angolo nord-estdel terrapieno. Si tratta di un’antica torre difensiva di cui rimane solamente la parte basamentale mentre la costruzione risale al XIII o XIV secolo. È stata a
dattata a campanile con la sopraelevazione della cella campanaria. Nel 1803 doveva essere in rovina perché esisteva un campanile in legno che fu sostituito con il riatto di quello antico in pietra. I lavori terminarono solo nell’anno 1847. Nel 1848 furono collocate le tre campane. Nel 1863 vi fu istallato un orologio di ferro. Dopo il terremoto del 1976 ebbe una radicale ristrutturazione con il rifacimento di tutti i piani, del tetto e l’installazione di nuove putrelle per le campane. Si è provveduto inoltre a iniettare nei muri perimetrali più di cento quintali di cemento liquido. Si sono poste nuove scale in ferro e un orologio moderno.
Pala d’Altare del 1599.
Recentemente si è provveduto al restauro della Pala d’Altare che raf¬figura la Sacra Famiglia nella fuga in Egitto. Risale al 1599 e l’autore è Inocente Brugno “pictor utinensis (udinese) fecit”. L’opera è di grande interesse storico-culturale e l’intervento ha portato al recupero dei materiali originari nella stessa tela facendo maggiormente risaltare l’eleganza dei personaggi, la brillantezza delle vesti e dei volti. Tra essi spiccano quelli dei due angeli, uno che guida il viaggio tenendo le briglie dell’asino e l’altro che suona la mandola. Conosciamo anche i nomi dei committenti appartenenti alla Confraternita di S. Giuseppe: Vincenzo Gallai, Daniele e Francesco.
(Testi di Gianfranco De Cecco)