RIFLESSIONE DEL PARROCO

Domenica 24 giugno:
alle 16.00, nella Cattedrale di Udine (Duomo): SACRA ORDINAZIONE PRESBITERALE, presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine.
Domenica 8 luglio:
-alle 11.00, nella chiesa di Basiliano: PRIMA S. MESSA SOLENNE di don Francesco Ferigutti (animata dalle Cantorìe delle sette parrocchie);
-alle 12.30, in Oratorio: PRANZO COMUNITARIO DI FESTA per tutti coloro che si saranno iscritti in canonica entro mercoledì 3 luglio (offerta libera).
-alle 14.30, segue in Oratorio: FESTA IN ONORE DI DON FRANCESCO (teatro, scenette, video e foto).
ATTENZIONE, Domenica 8 luglio, in occasione della Prima Messa di don Francesco, le S.S. Messe subiranno le seguenti modifiche di orario:
-BASILIANO, ore 11.00
-Basagliapenta, ore 9.00
-Blessano, ore 10.00
-Orgnano, solo la prefestiva del sabato alle 17.30. (NO DOMENICA)
-Variano, ore 10.00
-VILLAORBA (a S. Orsola), ore 10.00

Non accadeva da quarantacinque anni: l’Ordinazione sacerdotale di sei nuovi preti! Un dono grande del Signore!
Se oggi Gesù, a te caro don Francesco e agli altri cinque tuoi amici, volesse dire qualcosa in vista del vostro sacerdozio, ripeterebbe quanto disse un giorno nella Sinagoga di Nazareth: «Lo Spirito del Signore è su di me»: sulle vostre vite scenderà l’olio della consacrazione, e allora il pane e il vino che prenderete diventeranno corpo e sangue mio, vi dice Gesù. Lo Spirito vi ha mandato ad annunciare ai poveri il Vangelo, la bella notizia! È il messaggio sorprendente di una vita nuova e piena: ai prigionieri la fine dell’incubo della schiavitù, di una vita di stenti e di una assenza assoluta di progetti propri; ai ciechi la nuova possibilità di essere inondati di luce; la gioia sui volti di tutti; agli oppressi la dignità rubata, l’abolizione delle torture, dei campi di concentramento, delle emigrazioni forzate, della vendita del proprio corpo; a tutti un tempo concreto di grande gratuità, di vita divina, di grazia, di ritorni alla casa del padre, di pentimento, di condono dei debiti della vita. Si, lo «Spirito Santo che dà la vita» abita tutti i cristiani e in particolare modo voi presbiteri.
A te, che diventi presbitero rivolgo un invito: affìdati all’azione necessaria e straordinaria dello Spirito Santo. Tu celebrerai spesso la Sua azione potente quando battezzerai, quando preparerai i giovani alla Cresima, alla penitenza e all’Eucaristia, e ad ogni altro sacramento. Quello stesso Spirito, oggi manda te ad annunciare che è «su di voi». L’ordinazione sacerdotale sarà la festa della missione data da Gesù Pastore, è festa della missione ricevuta dal presbitero; è festa della Sua chiamata e della vostra risposta; ma anche la festa della comunità che vi ha generato e che vi accoglie tutti.
Credetemi, è lo Spirito Santo la continua novità che abiterà la vostra esistenza di preti. Siamo abitati dallo Spirito!
Lui è la vostra luce. Da prete, fisserai il volto su Gesù, ma non distogliere mai lo sguardo dai bisogni della gente, dagli occhi di chi implora vangelo, perdono, grazia di Dio.
Lui è la vostra forza. È la forza nell’ora della tentazione di mollare, di ritagliarci i nostri spazi; sì, anche a noi vengono meno le energie spirituali e morali, e siamo tentati di fare sconti sulla verità, quasi ne fossimo i padroni. Lo Spirito Santo è la forza per essere pastori infaticabili nel mondo di oggi. Se non c’è Lui, non riusciamo a varcare le case di tutti; le porte di chi ha bisogno di Dio, offrendo sempre e a tutti la sua misericordia, la sua parola, e la vocazione alla santità.
Lui è la vostra libertà. I tentacoli del consumismo, dell’adattamento, del lasciarci andare sono molto forti. Anche noi preti, sperimentiamo le schiavitù di tutti, le tentazioni di una post-modernità che svuota dall’interno. Ci sembra di essere liberi, e invece non riusciamo a lasciar cantare la bellezza del Vangelo. Egli è la forza interiore, che ci fa dire che non siamo schiavi di nessuno; è Gesù che apre gli orizzonti chiusi di una pastorale stanca, per lanciarci nell’annuncio gioioso del vangelo, liberi dalle nostre lentezze e dalle nostre comodità.
Lui è la vostra sapienza. In un mondo pieno di informazioni, di tecniche di persuasione, di strumenti di comunicazione; in un tempo in cui confondiamo la verità con le certezze, le speranze con le previsioni, la conoscenza con le informazioni è lo Spirito Santo la saggezza che vi aiuterà a dare sapore alla ricerca del bene e a infondere un gusto più profondo della verità.
Lui è il vero amore. A noi preti, è stato chiesto e dato in dono, di non fissare il nostro amore e i nostri affetti su nessuna persona, ma di orientarli su Gesù e in Lui, fedelmente su tutti. La nostra scelta del celibato è esposta a continue prove, è custodita nei vasi fragili delle nostre esistenze, subisce gli attentati di tutte le malizie della mondanità. Lo Spirito Santo ci insegna l’amore: è Lui che riempie le nostre fragilità anche di eroismo e di fedeltà quotidiana. Egli è l’ospite che non ci fa sentire mai soli e vince ogni sterilità, con un’affettività che si allarga all’amore per tutti, soprattutto dei più poveri. È Lui il fuoco che brucia i nostri tradimenti e purifica i nostri pensieri e soprattutto fa battere il nostro cuore per Gesù.
Dal giorno dell’ordinazione presbiterale, lo Spirito Santo sarà per sempre il protagonista del vostro sacerdozio. Ma ad una condizione: fare come Giovanni l’apostolo che nell’ultima cena era «adagiato nel seno di Gesù» (Gv 13,25); proprio come Gesù stesso che «torna nel seno del Padre» (Gv 1,18). Imitate Giovanni: nella preghiera ponete la vostra testa sul suo petto, per stare come Gesù abbandonati e sicuri nelle braccia del Padre.

Caro don Francesco, siamo contenti di essere in festa con te e con i tuoi amici: la Festa del sacerdozio.

Don Dino Bressan

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