RIFLESSIONE DEL PARROCO

Amore appassionato
Il Concilio Vaticano II ha insegnato che questo amore coniugale abbraccia il bene di tutta la persona; perciò ha la possibilità di arricchire di particolare dignità le espressioni del corpo, della vita psichica e di nobilitarle come elementi e segni speciali dell’amicizia coniugale. Ci deve essere qualche ragione per il fatto che un amore senza piacere né passione, non è sufficiente a simboleggiare l’unione del cuore umano con Dio: Tutti i mistici hanno affermato che l’amore soprannaturale e l’amore celeste trovano i simboli di cui vanno alla ricerca nell’amore matrimoniale, più che nell’amicizia, più che nel sentimento filiale o nella dedizione a una causa. E il motivo risiede giustamente nella sua totalità.

 Perché allora non soffermarci a parlare dei sentimenti e della sessualità nel
matrimonio?

 Il mondo delle emozioni
Desideri, sentimenti, emozioni, quello che i classici chiamavano “passioni”, occupano un posto importante nel matrimonio. Si generano quando un “altro” si fa presente e si manifesta nella propria vita. È proprio di ogni essere vivente tendere verso un’altra realtà, e questa tendenza presenta sempre segni affettivi basilari: il piacere o il dolore, la gioia o la pena, la tenerezza o il timore. Sono il presupposto dell’attività psicologica più elementare. L’essere umano è un vivente di questa terra, tutto quello che fa e cerca è carico di passioni.
Provare un’emozione, non è qualcosa di moralmente buono o cattivo per sé stesso. Cominciare a provare desiderio o rifiuto non è peccaminoso né riprovevole. Quello che è bene o male, è l’atto che uno compie spinto o accompagnato da una passione. Ma se i sentimenti sono alimentati, ricercati e a causa di essi commettiamo cattive azioni, il male sta nella decisione di alimentarli e negli atti cattivi che ne conseguono. Sulla stessa linea, provare piacere per qualcuno non è di per sé un bene.
Se con tale piacere io faccio in modo che quella persona diventi mia schiava, il sentimento sarà al servizio del mio egoismo. Credere che siamo buoni solo perché “proviamo dei sentimenti” è un tremendo inganno.
Ci sono persone che si sentono capaci di un grande amore solo perché hanno una grande necessità di affetto, però non sono in grado di lottare per la felicità degli altri e vivono rinchiusi nei propri desideri. In tal caso, i sentimenti distolgono dai grandi valori e nascondono un egocentrismo che non rende possibile coltivare una vita in famiglia sana e felice.
D’altro canto, se una passione accompagna l’atto libero, può manifestare la profondità di quella scelta. L’amore matrimoniale, porta a fare in modo che tutta la vita emotiva diventi un bene per la famiglia e sia al servizio della vita in comune.
La maturità giunge in una famiglia quando la vita emotiva dei suoi membri si trasforma in una sensibilità che non domina né oscura le grandi opzioni e i valori ma che asseconda la loro libertà, sorge da essa, la arricchisce, la abbellisce e la rende più armoniosa per il bene di tutti.

Io, come agisco nella mia famiglia?

 

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