PARROCCHIA
SAN MICHELE ARCANGELO
Via 11 Febbraio n° 14 – 33036 Mereto di Tomba.
Via Verdi n° 11 – 33031 Basiliano.
La costruzione Chiesa Parrocchiale di Mereto fu deliberata il 20 marzo 1711, quando la vicinia fu riunita in assemblea dal canonico Giovanni Daniele Bertoli in seguito alla morte del parroco don Andrea Flora. In questa occasione fu richiesto al patriarca Dionisio Delfino di sostituire l’esistente parrocchiale, la chiesa dei Santi Daniele ed Agostino, con una nuova chiesa. I lavori di costruzione della iniziarono nel 1713 su progetto di Giovanni Maria Alberto Bertoli, guidati inizialmente dal Capomastro Giacomo Roggia, al quale subentrò nel 1731 Sebastiano Lotti di Bertiolo.
Opere di pregio sono le sculture dell’altar maggiore, San Michele, S. Ermacora e San Fortunato, e sull’altare della Madonna, “Madonna con il bambino”. Prima del 1700 il maggior scultore veneto dell’epoca Giuseppe Torretti, su commissione del canonico Gian Daniele Bertoli, scolpì tre statue che erano destinate ad Aquileia. Il canonico però le deviò al suo paese e nel 1714 gli commissionò anche una statua di San Michele, contemporaneamente a Giovanni Tognon ordina di preparare una pittura per l’altare dove dovevano essere collocate le statue.
L’acquasantiera (1739), in marmo nero carnico, è dell’udinese G. Battista Cucchiaro. Nel 1747 il Presbiterio venne affrescato dal sandanielese Giuseppe Buzzi con due quadroni: “San Pietro che consegna il pastorale a S. Ermacora” e “La ecollazione di S. Ermacora”. Dello stesso Buzzi in sacrestia vi è “la Deposizione della Croce”.
La facciata della chiesa fu terminata nel 1765. Sulla volta vi era un dipinto raffigurante l’Arcangelo Michele che però crollò nel 1877. Tra il 1750 e il 1753 vennero poste all’interno della chiesa dodici statue in legno di Slavonia, rappresentanti gli apostoli e realizzate in stile barocco decadente.
Nel 1857 venne posta una “Via Crucis” di 14 stazioni costituita da dipinti ad olio di autore ignoto. Questa venne poi spostata nella vecchia parrocchiale (nell’attuale cimitero) e sostituita nel 1965 da 14 bassorilievi opera di Giovani Patat detto d’Artegna.
Nel 1952 si dovette procedere alla rimozione delle statue degli apostoli, ormai erose e rese instabili dallo scorrere di due secoli (dieci vennero donate al museo di arte sacra diocesana e due al Civico museo di Udine). Vennero sostituite con altrettante statue in pietra tenera, opera dello scultore Egidio Caldana di Vicenza, e finanziate da dodici famiglie del paese, il cui nome è ricordato nel piedistallo.
Gli altari laterali di San Giuseppe e S. Giovanni Bosco sono opere recenti del 1942 di Fred Pittino, mentre la Via Crucis (1965) di Giovanni Patat. Sulla chiesa di Mereto è stato scritto un libro che ne raccoglie dettagliatamente le informazioni storiche ed architettoniche.