San Rocco è festeggiato il giorno 16 agosto.
Rocco di Montepellier nasce a Montpellier , in Francia, tra il 1345/1350. Figlio unico del governatore, viveva una vita agiata seppur cresciuto sotto una forte educazione cristiana della madre. Alla morte dei genitori, prima del padre e poi a breve distanza della madre, si affilia al Terz’ordine francescano, dona i suoi beni ai poveri e parte in pellegrinaggio per Roma.
Giunto a Roma, nel periodo compreso tra il 1367 e il 1368, vi rimase tre anni curando gli ammalati all’Ospedale di Santo Spirito.
Ripartito da Roma per ritornare a Montpellier passa per varie città umbre, toscane ed emiliane intervenendo in altre epidemie, occupandosi di malati che a volte, venivano abbandonati persino dai familiari. Le molte guarigioni a lui attribuite ne determinarono la popolarità presso le genti.
Durante il viaggio di ritorno cadde anch’egli vittima dell’epidemia e si isola in solitudine, guarendo aiutato da un Angelo e da un cane che gli porta il cibo.
Sulla via del ritorno in Francia pare sia stato arrestato come persona sospetta e condotto a Voghera davanti al governatore. Interrogato, non volle rivelare il suo nome dicendo solo di essere “un umile servitore di Gesù Cristo” e viene imprigionato per cinque anni accettando la reclusione come un “purgatorio” per l’espiazione dei peccati. In fin di vita, chiese al carceriere di condurgli un sacerdote; si verificarono allora alcuni eventi prodigiosi, che indussero i presenti ad avvisare il Governatore. Le voci si sparsero in fretta, ma quando la porta della cella venne riaperta, San Rocco era già morto: era il 16 agosto di un anno compreso tra il 1376 ed il 1379.
Un’altra versione della storia dice che al suo ritorno in Francia, l’aspetto trascurato, le vesti stracciate e la sua riluttanza a rivelare le sue generalità, lo portarono ad essere scambiato per una spia. Fu condannato dal governatore, peraltro suo zio paterno che non lo riconobbe, ad essere incarcerato. Rimase in prigione per un lungo periodo (dai tre ai cinque anni) fino alla morte.
Morì dunque tra il 1376 e il 1379 forse a Montpellier in prigione o forse a Voghera, dove sono state conservate per alcuni anni le sue spoglie. Le reliquie ora sono conservate a Venezia presso la confraternita della Scuola Grande di San Rocco.
San Rocco viene sempre raffigurato che si indica il ginocchio segnato dalla peste ed accompagnato dal cane che lo aiutò quando era contagiato.
E’ il patrono di contagiati e prigionieri, protegge ginocchia e articolazioni.