RIFLESSIONE DEL PARROCO

Il Signore Gesù, ci fa dono della Sua Parola che illumina il nostro cammino e le nostre scelte. Infatti, la nostra vita di Chiesa e di singoli cristiani, non è guidata dal caso o dagli oroscopi, o da una ineluttabilità ma da Dio, che è nostro Padre, il quale mediante il Figlio Gesù e il Suo Spirito Santo ci orienta e ci invita a fare delle nostre scelte la realizzazione della Sua volontà o del Suo Disegno sul mondo. dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Si domandavano se non fosse lui il Cristo. Giovanni rispose dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco»… Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»” (Luca 3, 15-16.21-22).

Lasciamo che lo Spirito Santo, che si è posato su Gesù, alimenti il fuoco della nostra vita e ravvivi il nostro Battesimo, che è immersione in Lui e adesione al Suo Vangelo. dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Caro Sant’Andrea, i nostri vecchi ti hanno scelto come patrono della parrocchia di Basiliano e dell’intero Comune. Tu sei un Apostolo di Cristo, ed un giorno hai risposto con generosità alla chiamata di Gesù lungo il lago di Galilea, ti preghiamo di assomigliarti un pochino: rendici disponili ad accogliere il dono della fede in Gesù e intercedi per noi, affinché la nostra fede vacillante sia nutrita dalla Sua Parola di vita eterna e dalla Sua Eucaristia, il pane del cammino per la nostra vita.
Tu Andrea, dopo aver incontrato Gesù, gli conducesti tuo fratello Pietro per farglielo conoscere. Eri rimasto folgorato dalle sue parole e volevi che anche lui fosse arricchito dai doni di Gesù. Ti chiediamo: fa’ che portiamo al Signore i nostri giovani e ragazzi, assieme a tutte le persone senza speranza e senza amore. Fà che non ci vergogniamo di condurli a Gesù, o che rimandiamo questo incontro. Tu lo hai fatto subito, non hai perso tempo a condurre Pietro.
Sai, come parroco di queste Comunità ho un desiderio: rendi disponibili i nostri giovani ad una vita consacrata tutta spesa per il Vangelo e la Chiesa. Tu non hai ritenuto tempo perso o sprecato l’abbandonare il tuo mestiere di pescatore per seguire Gesù. Intercedi anche Tu presso il Padre, affinché non manchino mai i necessari sacerdoti, che regalano alle nostre comunità la Parola di Dio e i sacramenti di Cristo.
Guarda il nostro popolo e benedicilo. Benedici specialmente chi soffre per la mancanza di lavoro e di serenità, di prospettiva e di tranquillità. Sai, i tempi che viviamo non sono proprio il massimo, ci offrono qualche preoccupazione. Ma anche su questo Tu hai da insegnarci, che è meglio non affrontare i problemi da soli, ma con Gesù. Benedici le nostre case, le nostre famiglie, l’amore degli sposi, e i nostri anziani. Sostieni con il dono della prudenza, le pubbliche autorità di questo Comune nel loro servizio alla comunità civile.
Sai Sant’Andrea, l’anno prossimo ci saranno le elezioni comunali qui da noi. È roba che tu non conoscevi ai tuoi tempi, perché non c’era la democrazia sotto i romani… ma il rischio di perdere la democrazia c’è anche oggi.
A te, patrono di questo Comune, oso chiedere: fa’ che la campagna elettorale sia serena, rispettosa tra le persone; che nessuno scenda in piazza per offendere o distruggere l’onorabilità degli altri. Semmai che la campagna elettorale risvegli i programmi per il bene della nostra gente, aiuti a creare confronto e sinergie per organizzare la nostra comunità civile. Sia un’opportunità per tutti di collaborazione, di riflessione pacata, piena di prudenza e sapienza, tutti doni che dovrai invocare con abbondanza, perché di questi tempi non sono di moda.
O Sant’Andrea, tu sei una delle Dodici Colonne della Chiesa, ti supplichiamo prega Gesù per noi, affinché non manchino in queste nostre sette comunità di Basiliano il dialogo, la pace, la concordia e la prosperità. dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Domenica 25: Giornata del Seminario

Anche quest’anno la nostra diocesi è chiamata a vivere la “Giornata del Seminario”. Si tratta di un’opportunità per riflettere, dialogare e pregare per le vocazioni al sacerdozio. «Non è, questo, il momento di cedere alla rassegnazione, ma piuttosto di “bussare” senza stancarci invocando “operai per la messe” (Cfr Mt 9,38) che è sempre molta» (Lettera dei Vescovi FVG, 4). Questo invito dei nostri Pastori si fa pressante: «Sono numerose le persone che aspettano la speranza del Vangelo e la consolazione che Gesù ha portato» (id), e noi come Chiesa udinese raccogliamo questo appello all’evangelizzazione che sgorga fluente dal cuore di chi vede ogni giorno un popolo desideroso, o forse solo, bisognoso di salvezza.
La Giornata del Seminario 2018 si colloca in questo contesto di annuncio rinnovato del vangelo di salvezza al popolo friulano. La Parola di Dio che fonda il nostro cammino di fede lo attesta con chiarezza: «Il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo» (1 Gv 4,14); «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29). Così Pietro, che giustifica la guarigione dell’uomo storpio, avvenuta nel nome di Gesù (cf. At 3,1-8) ripete a noi oggi: «In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale dobbiamo essere salvati» (At 4,12). Gesù Cristo «è il Signore di tutti»; «è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio»; per cui «chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome» (At 10,36.42.43).
Celebrare la Giornata del Seminario in occasione della Solennità di Cristo re dell’universo (domenica 25 novembre) significa ribadire questo primato della nostra fede fondata su Gesù; non è dunque solo un proferire alcune parole confuse su chi si prepara al sacerdozio da noi, ma rinnovare la centralità di Cristo Sommo sacerdote dell’umanità.
«Aiutare a scoprire la vocazione è un grande atto di amore» e «Senza sacerdoti la Chiesa non potrebbe vivere» (n.7), perché senza Cristo e senza Eucaristia non possiamo vivere e sperare. Parlare del Seminario è dunque una necessità, perché «Cristo ci è necessario» (san Paolo VI); ci è necessaria la Sua Parola di vita che penetra nel cuore degli uomini «come spada a doppio taglio» (Ebr 4,12), ci sono necessari l’Eucaristia e gli altri sacramenti che il prete condivide con il popolo di Dio, in forza della grazia dello Spirito Santo che lo ha consacrato.
Parlare delle vocazioni al sacerdozio e pregare per esse! Ai giovani e ai ragazzi, bisogna parlare di Seminario e di vocazione al sacerdozio. Parlare del Seminario e della vocazione al sacerdozio nella catechesi di tutte le età, e pregare per esse. È Gesù a chiedercelo di pregare per ottenere la grazia di operai che si dedichino alla crescita del Regno di Dio in mezzo agli uomini.
Non perdiamo quest’occasione.

dD

 

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Dio non può rimanere indifferente di fronte alla generosità delle sue creature e ricompensa ampiamente ogni gesto di bontà verso di Lui e verso il prossimo. Nella vita cristiana, per moltiplicare le nostre sostanze, le dobbiamo dividere. Quanto più condivideremo, tanto più saremo beneficati dal Signore.
Il Signore guarda il cuore e non tanto l’offerta che facciamo. Per questo motivo Gesù rimproverò aspramente la condotta degli scribi e dei farisei, i quali ostentavano una santità di vita solo apparente, mentre dentro di loro nascondevano una grande malvagità. Essi amavano ricevere i primi posti, pregavano a lungo per farsi vedere, apparentemente sembravano degli esempi per tutti, ma in realtà, secondo le parole di Gesù, «riceveranno una condanna più severa» (Mc 12,40).
Con queste parole, Gesù ci indica la semplicità della vita come un ideale a cui tendere incessantemente. Essere semplici significa essere trasparenti, cristallini, puri nella nostra intenzione, facendo tutto per amore di Dio e del prossimo, senza nascondere altri motivi dettati dal nostro amor proprio.
dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Viviamo bene i giorni per il ricordo dei nostri morti. In particolare, il 2 novembre e i giorni successivi fino all’8 novembre (Ottavario). Preghiamo per i morti; preghiamo per i caduti nella Prima Guerra mondiale e seminiamo pace, mai rancore. Partecipiamo alle S. Messe per i defunti; non accontentiamoci di fiori e lumini, ma riempiamo di fede e di speranza cristiana le nostre visite ai cimiteri dei nostri paesi.
A tutti, raccomando devozione, silenzio e rispetto nei cimiteri. Non sono dei parchi commerciali… dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

-Ai Membri eletti e di diritto dei Consigli pastorali Interparrocchiali e dei Consigli economici parrocchiali attualmente in vigore;
-Agli altri Collaboratori pastorali dei vari settori o ambiti (catechisti, Caritas, Liturgia, cori, ministri straordinari, animatori dei ragazzi, amministrazione);
-Ai Fedeli delle nostre parrocchie.

Carissimi, con il 1° settembre è partita la riforma diocesana voluta dall’Arcivescovo e preparata in questi ultimi sette anni di lavoro diocesano, che prevede molti cambiamenti. Quest’anno sarà di avvio per entrare nello spirito e nelle forme della COLLABORAZIONE PASTORALE (nel nostro caso tra 12 parrocchie) così come è stata disegnata dagli Orientamenti pastorali emanati dal nostro Pastore.

DOMENICA 28 OTTOBRE 2018
nella chiesa di Variano

Daremo avvio ufficiale alla COLLABORAZIONE PASTORALE con la convocazione delle sette parrocchie del comune di Basiliano e delle cinque parrocchie del comune di Mereto di Tomba.

Alle ore 17.30, introduzione, presentazione di tutte le parrocchie e riflessione biblica.
Ore 19.00, solenne Celebrazione eucaristica di inizio della nuova COLLABORAZIONE PASTORALE.

A nome del parroco di Mereto don Giovanni Boz, e degli altri Confratelli sacerdoti e diaconi, vi ringrazio di cuore e vi raccomando il necessario passaparola, perché tutti siano presenti a questo importante momento di avvio della Collaborazione Pastorale che assumerà il nome di Collaborazione Pastorale DI Variano e che raggrupperà stabilmente le 12 parrocchie dei due comuni di Basiliano e Mereto di Tomba.

Ogni parrocchia porterà la propria croce astile solenne infiorata. Così pure è bene siano presenti alla S. Messa (ore 19.00) i chierichetti con la propria vestina. Alle cantorìe parrocchiali chiedo la gentilezza di avvicinarsi alle gradinate vicino all’organo per collaborare durante la Celebrazione eucaristica.

Raccomando a tutti la puntualità.
Mandi.

don Dino Bressan,
Coordinatore della Collaborazione Pastorale di Variano

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Se ti senti parte della tua Comunità cristiana, cioè della tua Parrocchia…


Se senti di appartenere alla tua Comunità cristiana, alla tua Parrocchia; se riconosci nel tuo parroco il pastore che la Chiesa ti ha donato –mediante il nostro Arcivescovo– , buono o meno buono che sia; se senti che la tua parrocchia è la famiglia di fede che Dio ti ha donato per crescere nella fede, nella speranza e nell’amore, allora…
quando diventi padre e madre e ti nasce un bimbo, con gioia avvisa il parroco o i suoi più stretti collaboratori con l’impegno che glielo comunichino; suonerà per lui le campane perché tutti gioiscano per questa nascita;
quando qualcuno dei tuoi familiari sta male, è malato o in ospedale, avvisa il parroco o i suoi più stretti collaboratori con l’impegno che glielo comunichino, affinché possa visitarli, portare la grazia dei sacramenti e recare il conforto della fede;
se un tuo anziano viene trasferito in una casa di riposo, di cura o in un ospizio, avvisa il parroco o i suoi più stretti collaboratori con l’impegno che glielo comunichino, e possa consideralo ancora membro di questa comunità, anche se “in trasferta provvisoria”, possa essere visitato;
quando arrivi in questa nuova comunità, e vieni ad abitarvi per motivi di lavoro e “metti su casa”, avvisa il parroco o i suoi più stretti collaboratori con l’impegno che glielo comunichino, perché venga a casa tua a portare la Benedizione del Signore e ti conosca;
quando te ne devi andare in un altro paese, emigri o ti trasferisci in altra comunità cristiana, avvisa il parroco o i suoi più stretti collaboratori con l’impegno che glielo comunichino, perché possa donarti la sua Benedizione per il tuo nuovo cammino di vita che intraprendi; e poi va a presentarti al tuo nuovo parroco perché ti conosca e impari a voler bene alla tua famiglia e ai tuoi figli;
quando muore una tua persona cara, avvisa tu il parroco; non affidare questo compito importante alle pur brave Onoranze funebri; il parroco non è un funzionario, è tuo padre nella fede, vuole incontrati e condividere con te il tuo dolore.
Se non ti senti parte di questa comunità cristiana, non fare tutto questo; me ne dispiace, ma sappi che il tuo parroco e la comunità cristiana prega anche per te, per la tua famiglia e per i tuoi cari. dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

È accaduto l’ennesimo fatto gravissimo di cronaca, l’uccisione di un padre, una madre e una sorellina da parte della maggiore dei figli di una coppia di origine macedone del comune di Cordignano. Un parricidio: «è stato infranto un tabù» ha commentato la stampa.
La reazione si è scatenata subito su alcuni interrogativi: “Come mai ha fatto questo? Era una ragazza normale; è impossibile sia stata lei”. Si sono disturbati immediatamente gli specialisti, -in genere criminologi e psichiatri-; si sono cercate analisi e deduzioni, peraltro tutte ipotesi post factum. Si sono cercati risposte su questioni che appaiono «impossibili».
Ma, mai nessuno che abbia avuto –controcorrente- il coraggio di interrogarsi su un altro aspetto: qual è la qualità morale della coscienza del soggetto che ha commesso il crimine? Aveva una coscienza morale? Tutto è sempre ricondotto ad una questione esclusivamente empirica, psichico-comportamentale, sociologica, statistica. Ma l’uomo, la donna sono solo questo? Il mistero del Male può perturbare e modificare le scelte di un giovane, fino ad arrivare al più grave dei delitti contro la vita o all’uccisione di chi ti ha messo al mondo?

dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare (Vangelo di Marco 6, 30-34).
Gesù dice ai suoi amici: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po”. Non è forzatura se cerchiamo di vedere in questo invito, unindicazione su cosa significa riposare, fare vacanza:insomma, trovare il senso cristiano delle ferie.
Il termine “vacanza”, per la verità non è felicissimo. “Dal latino: ‘vacantia’ neutro plurale sostantivato di ‘vacans’, participio presente di ‘vacare’ essere vuoto, libero”.
Il senso di vuoto della vacanza mal si combina con il senso pienissimo del riposo suggerito dal vangelo. Gesù chiama i suoi in disparte, non per non aver nulla o per far nulla, ma per poter avere lui, senza intralci, lui che è tutto per loro.
Ognuno di noi può trarre da questo spunto, qualche suggerimento per le vacanze che ha fatto o che farà. Essere buoni cristiani in vacanza non significa certo pregarlo tutto il giorno, in montagna o in spiaggia, ma liberare il cuore dai molti impacci che ci allontanano da Lui. Sono quelli che ci impediscono di pregarlo ogni giorno o la domenica, di gioire quando lo incontriamo nelle assemblee delle nostre comunità, di servirlo disinteressatamente nei fratelli.

Buona estate a tutti! Sia un tempo di riposo, di ricreazione interiore e fisica, di visite culturali e di riscoperta delle amicizie e dei legami familiari.

dD