RIFLESSIONE DEL PARROCO

9 GIUGNO, SOLENNITÀ DI PENTECOSTE

 Elezione in ogni parrocchia

dei membri del Consiglio pastorale

 Una comunità parrocchiale non può vivere senza un gruppo di cristiani che aiutino il parroco e portino con lui il peso della conduzione della vita pastorale parrocchiale. Da questa collaborazione stabile, propositiva, intelligente e generosa dipende lo sviluppo di una parrocchia. Questo gruppo di lavoro e di condivisione viene chiamato “Consiglio Pastorale”. Si tratta di persone con una ricca vita di fede, che amano la loro parrocchia, ed esprimono consigli intelligenti e prudenti (certo, non si limitano solo a parlare…) di cui il parroco deve tenere conto, anche se con estrema libertà. Solo al parroco, infatti, spetta offrire con chiarezza gli orientamenti pastorali alla comunità parrocchiale, per permetterle di crescere e sviluppare la propria vita cristiana in piena comunione con il nostro Vescovo e il Papa. La crescita nella fede, infatti, non è soggetta a democrazia, ma alla volontà di Dio, che è più importante di ogni parere umano e di ogni logica di opinione pubblica! Per questo, il parroco deve guidare con saggezza e fermezza la comunità annunciando il vangelo e la retta fede cattolica, senza cadere nella trappola del populismo facile o di scelte opportuniste compiute per non dare troppo fastidio.
Si comprende allora la delicatezza di questo momento per le nostre sette parrocchie (di Basiliano e le cinque del Comune di Mereto di T.): ci è richiesta la prudenza nel saper scegliere ed eleggere le persone giuste come collaboratori del parroco. Bisogna scegliere uomini e donne, giovani capaci di collaborare assieme aglle altre parrocchie nell’unico Consiglio pastorale della Collaborazione Pastorale (12 parrocchie) e in piena collaborazione con il parroco. Sarebbe un povero Consiglio pastorale, infatti, quel consiglio che non avesse a cuore la crescita evangelica, ma fosse preoccupato di tutt’altro piuttosto che della vita cristiana della parrocchia. Spetta, infatti, al parroco che guida le comunità –insieme al suo Consiglio pastorale- vagliare nella preghiera e nello scambio di pareri questa volontà di Dio; perché è lui il responsabile davanti a Dio e all’Arcivescovo della vita di fede e di carità dei fedeli, dell’unità della comunità cristiana, così pure di ogni altra dimensione spirituale comunitaria.
Per questo motivo, domenica 9 giugno 2019, solennità di Pentecoste ad ogni S. Messa, eleggeremo i membri del nuovo Consiglio Pastorale delle sette parrocchie di Basiliano (altrettanto faranno le cinque parrocchie di Mereto).
Potranno votare ed essere eletti i cristiani maschi e femmine cresimati. Sarà per tutti una prova di maturità e di corresponsabilità, che esprimeremo attraverso il voto. Mi auguro che tutti i parrocchiani collaborino sia eleggendo, sia accettando di essere eletti.

Don Dino Bressan, vostro parroco

 

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Santa Rita da Cascia. Famosa nel mondo come la santa dei casi impossibili, Rita da Cascia ci ha insegnato col suo esempio di vita vissuta che, se ci affidiamo a Dio, tutto può accadere. Patrona della famiglia, del dialogo e del perdono, Santa Rita, al secolo Margherita Lotti (Roccaporena, 1381 – Cascia, 1457) è anche detta “santa della spina” per la particolarissima stigmata che ricevette sulla fronte quindici anni prima della sua morte. È il 1432, quando Rita innalza il suo dolore alle sofferenze di Cristo per l’umanitàchiede ed ottiene dall’Amato, come pegno d’amore, di diventare partecipe ancora di più alla Sua sofferenza. Non sappiamo cos’è accaduto in quel momento, una luce, un lampo, una spina staccatasi dal Crocifisso le si conficca nella fronte e nell’anima.
Per la sua vita ordinaria, simile a quella di chiunque di noi, Rita è tra i santi più venerati al mondo. Nella sua storia si riflettono tante storie ancora oggi. Donna, moglie, madre, vedova, monaca, stigmatizzata, Santa Rita ha vissuto ogni momento della sua quotidianità mettendo in pratica i valori dell’accoglienza, della carità, del dialogo e del perdono. Valori che hanno portato la santa di Cascia ad andare controcorrente, in un periodo storico fatto di faide familiari regolate dalla legge della vendetta e dell’occhio per occhio.

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Prepariamo la Settimana Santa, conoscendo le sue celebrazioni.

 Domenica delle Palme
Le croci e le immagini sono già velate. La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme. In essa si celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide. Viene letto il racconto della Passione secondo l’Evangelista corrispondente all’Anno Liturgico che si sta vivendo (quest’anno Marco). Si appendono i fascetti di ulivo con i fiocchi rossi alle finestre.

Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo

Il Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo la Chiesa contempla in particolare il tradimento di Giuda. La prima lettura della Messa presenta i primi tre canti del Servo del Signore che si trovano nel libro di Isaia (42,1-9, 49,1-6, 50,4-11).

Giovedì santo

Durante la mattinata del Giovedì Santo non si celebra l’Eucarestia nelle parrocchie, perché viene celebrata un’unica Messa, detta Messa del Crisma, in ogni Diocesi, nella Cattedrale. Tale Messa è presieduta dal Vescovo insieme a tutti i suoi preti e diaconi. In questa Messa vengono consacrati gli Olii santi, e i presbiteri rinnovano le promesse emesse al momento della loro ordinazione.

Con la Messa nella Cena del Signore, celebrata nella sera, inizia il solenne Triduo Pasquale. Prima dell’inizio vengono spogliati gli altari: essi restano senza ornamenti, i tabernacoli rimangono vuoti e aperti; le campane rimangono silenti.

Il Triduo Pasquale

Giovedì Santo

Il solenne Triduo Pasquale della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo viene aperto con la Messa nella Cena del Signore, nella quale si ricorda l’Ultima Cena di Gesù, la istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio ministeriale, e si ripete il gesto simbolico della Lavanda dei piedi effettuato da Cristo nell’Ultima Cena. Al termine, l’Eucaristia viene riposta nell’Altare della Reposizione, davanti al quale i fedeli permangono in adorazione.

Venerdì santo

Il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù sulla Croce. La Chiesa celebra nel pomeriggio la solenne celebrazione della Passione, divisa in tre parti:

  1. La Liturgia della Parola, con la lettura del quarto canto del servo del Signore(Is 52,13-53,12), dell’Inno cristologico della lettera ai Filippesi (2,6-11) e della Passione secondo Giovanni.
  2. L’Adorazione della Croce.
  3. La santa Comunione con i presantificati del Giovedì Santo sera.

Il Venerdì Santo è tradizione effettuare la Via Crucis. Si pratica il digiuno e ci si astiene dalle carni come forma di partecipazione alla Passione e Morte del Signore.

Sabato Santo

Il Sabato Santo è tradizionalmente giorno senza liturgia: non si celebra l’Eucaristia, e la Comunione ai malati si porta solamente ai malati in punto di morte.

 

La Veglia Pasquale

Nella notte si celebra la solenne Veglia Pasquale, che è la celebrazione più importante di tutto l’Anno Liturgico. In essa: Si celebra la Resurrezione di Cristo attraverso la liturgia del fuoco: al fuoco nuovo si accende il cero pasquale, che viene portato processionalmente in chiesa.

La liturgia della Parola ripercorre con sette letture dell’Antico Testamento gli eventi principali della storia della salvezza, dalla Creazione del mondo, passando attraverso la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, fino alla promessa della Nuova Alleanza. L’Epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell’apparizione degli Angeli alle donne la mattina di Pasqua.

Segue la liturgia battesimale, nella quale tutti i fedeli rinnovano le promesse del proprio battesimo, e vengono battezzati, se ce ne sono, i catecumeni che si sono preparati al Sacramento.

Domenica di Resurrezione

La Domenica di Resurrezione torna a riecheggiare la gioia della Veglia Pasquale. Tale domenica è ampliata nell’Ottava di Pasqua: la Chiesa celebra la pienezza di questo evento fondamentale per la durata di otto giorni, concludendo la II domenica di Pasqua, chiamata fin dall’antichità Domenica in Albis, che San Giovanni Paolo II ha voluto dedicare alla celebrazione della Divina Misericordia.

Ovviamente, non basta “conoscere” i riti della Settimana Santa. Essi vanno arricchiti da una preghiera intensa e da un’attenta partecipazione per beneficare dei doni spirituali che da essi sgorgano. Buona settimana Santa.

dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

La Quaresima 2019 ci ripropone degli interrogativi antichi e fondamentali: cresce la mia fedeltà a Cristo, il mio desiderio di santità? Cresce il mio amore al Vangelo? Cresce il mio impegno cristiano nella Chiesa? Cresce la mia generosità e il mio apostolato cristiano nella mia vita di ogni giorno, nel mio lavoro, fra i miei colleghi? Ognuno risponda a queste domande e scoprirà che è necessaria una ripresa di slancio nella fede, una nuova trasformazione, perché Cristo viva in noi, e perché la sua immagine si rifletta limpidamente nella nostra condotta di vita.                         dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

PERCORSO “SPECIALE” DI PREPARAZIONE
AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

 Stai convivendo da tanti anni, oppure sei sposato civilmente? Pur volendolo, non hai mai deciso di sposarti cristianamente? Hai delle paure? Non hai i soldi per farlo?…
Eccoti una proposta concreta che il parroco offre un percorso per chi ha già molti anni di vita di coppia alle spalle, e forse anche qualche figlio. Cinque incontri in canonica a Basiliano (vedi sul sito le date).
Al termine della preparazione, ti propongo la CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL MATRIMONIO tutte le coppie insieme: Sabato 11 maggio 2019. A seguire la festa nella Sala parrocchiale.
Iscrizioni in canonica, entro il 28 febbraio 2019. Tel. 0432.84019.
Con affetto.   dD 

 

RIFLESSIONE PARROCO

PERCORSO SPECIALE DI PREPARAZIONE
AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

Stai convivendo da tanti anni, oppure sei sposato civilmente? Pur volendolo, non hai mai deciso di sposarti cristianamente? Hai delle paure? Non hai i soldi per farlo?… Eccoti una proposta concreta che il parroco offre un percorso per chi ha già molti anni di vita di coppia alle spalle, e forse anche qualche figlio. Cinque incontri in canonica a Basiliano:
-Venerdì 22 marzo 2019, dalle 20.30 alle 22.00
-Venerdì 29 marzo 2019, dalle 20.30 alle 22.00
-Domenica delle Palme 14 aprile 2019, dalle 9.00 alle 11.00
-Venerdì 26 aprile 2019, dalle 20.30 alle 22.00
-Venerdì 3 maggio 2019, dalle 20.30 alle 22.00

Al termine della preparazione, ti propongo la CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL MATRIMONIO tutte le coppie insieme: Sabato 11 maggio 2019. A seguire la festa nella Sala parrocchiale.
Iscrizioni in canonica, entro il 28 febbraio 2019. Tel.: 0432.84019.
Con affetto.   dD 

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Cana, inizio della Chiesa, come comunità di fede
Parallelamente alla prima rivelazione di Gesù (l’adorazione dei magi nell’Epifania), avviene il passaggio dal vecchio al nuovo popolo di Dio, non più basato sulla carne sul sangue, ma sulla fede in Cristo. Questo di Cana  è il primo dei segni fatti da Gesù: segno visibile col quale manifesta la sua gloria e i discepoli credono in lui. Questo gruppo di credenti in Gesù, nato a Cana, diventerà la Chiesa. Noi siamo quella Chiesa nata dall’acqua sgorgata dal suo costato e dal sangue di Gesù donatoci nell’ultima cena.
Lasciamo che lo Spirito Santo, che si è posato su Gesù e si è manifestato in potenza Cana di Galilea alimenti il fuoco della nostra vita e ravvivi il nostro Battesimo, che è immersione in Lui e adesione al Suo Vangelo, per vivere la fede come una grande festa di nozze.          dD

 

 

RIFLESSIONE DEL PARROCO

«La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo» (Gv 1,17)

Cari cristiani, Gesù è nato perché conoscessimo la grazia e la verità su Dio e sull’uomo. L’uomo, ogni uomo ha sete di verità, per comprendere dove sta camminando e verso quale meta sta andando. Per questo, la Festa del Natale ci invita a conoscere la verità su Gesù.

Fin da piccoli, papà e mamma educate con fermezza, in modo continuativo alla verità, offrendo i fondamenti della libertà cristiana, accompagnando e sostenendo le scelte buone, distogliendo con energia e amore da quelle distruttive! Educate alle scelte cristiane morali buone per aiutare i bambini a discernere il male nelle sue manifestazioni subdole e schiavizzanti; rendendoli capaci –a fianco degli adulti- di cercare la verità fonte e ispirazione del bene, di tutto il bene, di ogni bene! Sì, educare i bambini alla ricerca della verità, la quale non ha mezze misure, né aspetti discutibili. La ricerca della verità “alta”, ma pure della verità che guida ogni aspetto della vita quotidiana e regola le relazioni; senza giochi di mimica, di menzogna, senza slealtà e falsità; una verità che diviene solarità e schiettezza di rapporti tra grandi e piccoli. Raggiungere la verità, ma senza costringere i figli a mentire per paura, per timore di contraddire gli adulti, generando così una “doppia vita”, un “doppio pensiero”, un “doppio linguaggio”, e quindi una non-verità.

Dalla ricerca della verità “alta”, quella di Dio, che fonda l’esistenza e le grandi questioni del vivere, alla ricerca della verità sulla realtà concreta della vita, che non è sempre come te l’aspetti o la desideri, e chiede sacrificio, pazienza, nella ripetitività dei giorni, dei gesti e degli incontri, nello studio e nel lavoro.

Della verità hanno bisogno i nostri bambini, i nostri giovani, e anche gli anziani, noi tutti; perché siamo tutti figli di una cultura che coltiva la falsità e le fake news con il sorriso sulle labbra, senza interrogarsi sulle conseguenze che esse generano sui rapporti interpersonali, sul singolo che si abitua a ragionare e coltivare il falso e la menzogna come dimensione “normale” della vita (e alla fine sei pure capace di raccontare a te stesso le bugie, fingendo di crederle vere).

Ma con la vita non può essere così! Essa è tremendamente vera, schietta, cruda, intrisa di conseguenze. Sì, cercare la verità perché la vita non è una finta, né una prova di teatro o un palco su cui esibirsi.

La vita è un campo nel quale è nascosto un tesoro che devi cercare, sul quale devi scommettere le tue scelte. Dobbiamo accettare la verità che la vita è viva relazione con gli altri, vita con gli altri, con la tua famiglia e con la comunità, e quindi servizio agli altri, «vita per»; mai vita solitaria e sganciata dagli altri. Per questo motivo – altra verità indiscutibile- la vita non può essere improntata al «tutto e subito», poiché dall’altro io devo saper attendere umilmente il dono, la consegna, la risposta, e talvolta il rifiuto, il diniego, l’opposizione ferma. Realizzare tutto questo è impegnativo, e potremmo scoraggiarci, ma rafforzando l’alleanza tra adulti cristiani (comunità, famiglia, scuola) ce la faremo. Cari cristiani, siate cercatori della verità, ed educatori della verità! Cerchiamola tutti insieme per costruire una civiltà della grazia e della verità. E con questi impegni possiamo dirci: Buon Natale di Gesù, che ci dice la verità di Dio su Dio, la verità di Dio sull’uomo, la verità di Dio su tutto il creato.

Don Dino Bressan