14 TIPICHE SCUSE PER NON ANDARE A MESSA
Quante volte nella vita ci siamo trovati a convincerci a non andare a Messa con qualche scusa… Per capirle e comprendere un po’ meglio il senso di andare a Messa e il grande significato che ha, ecco un piccolo aiuto che aiuterà a capire e a partecipare meglio alla Santa Messa. (seguito dal 15.04.2018)
5) Ci andrò quando ne sentirò il bisogno.
Il corpo ci obbliga con una forza violenta ad alimentarlo. È questione di vita o di morte. È inevitabile. Lo stesso dovrebbe succedere a chi scopre quella fame spirituale che grida dal profondo con violenza: ho bisogno di Dio!
6) Non mi piace andare a Messa.
Utilizzare il criterio del piacere-non piacere per giudicare cosa fare o cosa non fare nella vita è una cosa piuttosto infantile. Nel caso dell’Eucaristia, è straordinario poter scoprire la presenza reale di Dio e la possibilità di condividere con Lui un’ora di questa vicinanza
7) I miei figli fanno molto rumore, preferisco non dare fastidio agli altri.
“Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio” (Mc 10, 13-16).
8) Non capisco cosa dice il prete.
Fai uno sforzo, abbi pazienza. Avvicinati dopo la Messa a chiedere. Medita sul Vangelo e ricorda: il centro della Messa non è il sacerdote, né l’omelia, ma il sacrificio riconciliatore di Cristo e la sua presenza reale. Prega anche perché lo Spirito Santo illumini i sacerdoti (e li ispiri ad essere semplici).
9) In che parte della Bibbia sta scritto che andare a Messa è un dovere?
Sono molte le testimonianze dei primi Padri e di altri documenti che mostrano chiaramente come le prime comunità cristiane si riunissero ad ascoltare la Parola e a celebrare l’Eucaristia. E comunque, “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6).
10) A Messa vanno solo le persone anziane.
Gli anziani ci danno una lezione di vita in questo senso: per la saggezza acquisita nel corso degli anni e per l’approssimarsi di sorella morte, riescono a intravedere con maggior chiarezza l’essenziale della vita che è invisibile agli occhi.
11) Vado sempre a Messa, ma non vedo alcun cambiamento in me.
La Comunione è il grande atto di fede. Non riusciamo a misurare, a quantificare con criteri di perfezionismo pragmatici tutto ciò che riceviamo.
12) Non capisco perché inginocchiarsi o stare fermi per tutto il tempo.
Ogni volta che compiamo gesti come inginocchiarci, farci il segno della croce o metterci in piedi, stiamo realizzando una serie di segni liturgici chiamati a esprimere simbolicamente una serie di realtà che fanno parte di un rito liturgico consolidato da due millenni.
13) Nella mia parrocchia non c’è una Messa sobria con raccoglimento.
Non giudicare i gesti della gente; rispetta e valorizza la pluralità del modo di manifestarsi della fede degli altri, che è il segno della grandezza di Dio, unico capace di sostenere l’unità di poli diversi e talvolta contrastanti.
14) Non sopporto il contatto fisico con gli sconosciuti.
Tutti formiamo un solo Cristo, viviamo della sua vita, realizziamo la sua missione. Siamo una nuova umanità, l’umanità in Cristo. Non ci ha voluti angeli, ma uomini e donne concreti. dD
Archivi autore: Roberta Nadalini
RIFLESSIONE DEL PARROCO
Al termine della Settimana Santa e della Ottava della Pasqua di risurrezione, momento di particolare grazia per le nostre Comunità cristiane, desidero esprimere un vivo ringraziamento a tutte le persone che si sono impegnate perché le Liturgie fossero un’autentica festa del popolo credente: i vari Gruppi corali, gli organisti e musicisti, il Gruppo giovani, i chierichetti, le persone che hanno pulito e abbellito le chiese, chi ha curato o regalato i fiori, i sagrestani, i lettori, i sacerdoti che hanno celebrato e dato il loro tempo per ascoltare le Confessioni, le nostre Suore, e tutti i cristiani che hanno partecipato con viva fede e con il canto. La nostra vocazione di popolo di Dio è di testimoniare Gesù risorto; si tratta di un mandato ricevuto da Lui e non possiamo tradirlo, specialmente in questo tempo che necessita della speranza cristiana. dD
RIFLESSIONE DEL PARROCO
PREPARIAMO LA SETTIMANA SANTA, CONOSCENDO LE SUE CELEBRAZIONI.
LA SETTIMANA SANTA
Domenica delle Palme
La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme. In essa si celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide.
Giovedì santo
Durante la mattinata del Giovedì Santo non si celebra l’Eucarestia nelle parrocchie, perché viene celebrata un’unica Messa, detta Messa del Crisma, in ogni Diocesi, nella Cattedrale. Tale Messa è presieduta dal Vescovo insieme a tutti i suoi preti e diaconi. In questa Messa vengono consacrati gli Olii santi, e i presbiteri rinnovano le promesse emesse al momento della loro ordinazione.
Con la Messa nella Cena del Signore, celebrata nella sera, inizia il solenne Triduo Pasquale.
IL TRIDUO PASQUALE
Giovedì Santo
Il solenne Triduo Pasquale della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo viene aperto con la Messa nella Cena del Signore, nella quale si ricorda l’Ultima Cena di Gesù, la istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio ministeriale, e si ripete il gesto simbolico della Lavanda dei piedi effettuato da Cristo nell’Ultima Cena. Al termine, l’Eucaristia viene riposta nell’Altare della Reposizione, davanti al quale i fedeli permangono in adorazione.
Venerdì Santo
Il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù sulla Croce.
Il Venerdì Santo è tradizione effettuare la Via Crucis. Si pratica il digiuno e ci si astiene dalle carni come forma di partecipazione alla Passione e Morte del Signore.
Sabato Santo
Il Sabato Santo è tradizionalmente giorno senza liturgia: non si celebra l’Eucaristia, e la Comunione ai malati si porta solamente ai malati in punto di morte.
La Veglia Pasquale
Nella notte si celebra la solenne Veglia Pasquale, che è la celebrazione più importante di tutto l’Anno Liturgico.
Domenica di Resurrezione
La Domenica di Resurrezione torna a riecheggiare la gioia della Veglia Pasquale. Tale domenica è ampliata nell’Ottava di Pasqua: la Chiesa celebra la pienezza di questo evento fondamentale per la durata di otto giorni, concludendo la II domenica di Pasqua, chiamata fin dall’antichità Domenica in Albis, che San Giovanni Paolo II ha voluto dedicare alla celebrazione della Divina Misericordia.
Ovviamente, non basta “conoscere” i riti della Settimana Santa. Essi vanno arricchiti da una preghiera intensa e da un’attenta partecipazione.
Buona settimana Santa. dD
RIFLESSIONE PARROCO
In una società in cui si esaltano i principi della libertà dell’uomo, è interessante osservare come si tenda a renderlo schiavo nelle sue forme pratiche ed esistenziali. E allora, come coniugare la libertà che sgorga dalla dignità dell’uomo, senza scadere nelle nuove raffinate forme di schiavitù del lavoro, della sessualità ridotta a cosa, del possesso delle cose, delle relazioni possessive tra persone?
Gesù, che non era uno psicologo, ma come Figlio di Dio conosceva bene il cuore dell’uomo, ha una proposta da offrirci: “la verità vi rende liberi” (Giovanni 8,32). Una verità –quella di Dio- che svela la sua “sapienza” sulla vita dell’uomo, sui rapporti tra le persone, sulle cose. La Parola di Dio ci ricorda che, per non diventare schiavi, o per ritrovare la vera libertà, bisogna ritornare a Dio: “Non avrai altri dei, al di fuori di Me” (Esodo 20,3).
Liberaci Gesù, dagli idoli che ci rendono schiavi, magari dandoci l’illusione di essere molto liberi. dD
RIFLESSIONE DEL PARROCO
La Festa del Battesimo di Gesù completa la feste del Natale. Battezzare significa immergere, immergersi… Il suo battesimo ci ricorda che egli si è immerso nel fiume della vita degli uomini, nel nostro mondo; si è abbassato dalla sua divinità, per condividere la nostra realtà di povertà e di peccato per dare alla nostra vita luce e speranza.
Concluse le feste, si torna alla ferialità, alla normalità, alla quotidianità della fede vissuta tra le pieghe della vita. dD
RIFLESSIONE DEL PARROCO
È iniziato l’Avvento, tempo di grazia per accogliere Gesù che viene, perché è già venuto e continuerà a venire per sempre. Prepariamo le statuine del presepio per comporlo e metterlo al centro della nostra vita familiare. Domenica prossima 17 dicembre, aspetto tutti per la benedizione del bambinello a Variano. dD
RIFLESSIONE DEL PARROCO
Cari cristiani,
1-Stiamo per concludere un altro anno liturgico; 54 settimane vissute insieme nella fede, nella speranza e nella carità di Cristo. E questa Solennità di Cristo, Re dell’Universo e Sommo Sacerdote, le riassume tutte, e ci invita ancora a non distogliere lo sguardo da Lui, che sulla Croce ha riaperto le porte del Cielo perché ogni uomo e donna abbiano la Vita eterna, unico scopo e senso per ciascuno. Ma noi desideriamo la Vita eterna? Coltiviamo i Doni (Parola di Dio e Sacramenti) che Gesù ci ha lasciato per raggiungerla? Apriamoci a Lui, e non siamo indifferenti e ingrati!
2-Come ogni anno, in questa domenica, la nostra Arcidiocesi prega anche per il Seminario. Pregare, sostenere, preoccuparsi del Seminario è diritto e dovere di ogni cristiano. Dai preti di domani dipenderà la forza missionaria della nostra Chiesa diocesana. Preti deboli nella fede, senza zelo per il Popolo di Dio, senza misericordia, saranno un disastro per la vita della Chiesa. Ecco perché è nostro dovere pregare tanto, sostenere, e interessarci della vita del Seminario per comprendere come saranno i nostri futuri preti. Ma noi amiamo i nostri preti? Ci preoccupiamo e li sosteniamo nella loro formazione? E il diacono don Francesco è uno di questi.
Le offerte raccolte durante le S. Messe di oggi saranno per il Seminario.
3-Da domenica prossima, 3 dicembre, inizia il nuovo anno della fede, con la Prima domenica di Avvento. Maria ci accompagnerà per mano e ci guiderà alla contemplazione del Figlio suo, che è nato da Lei.
Dalla Prima di Avvento, come richiesto dal nostro Arcivescovo, pregheremo insieme la Madonna, ogni domenica, per il nuovo Progetto di riorganizzazione Pastorale dell’Arcidiocesi, che ci vedrà personalmente coinvolti come parrocchie, cristiani e pastori. È molto necessario invocare lo Spirito Santo perché ci aiuti a comprendere questi cambiamenti. Dobbiamo sempre più comprendere come essere Chiesa missionaria oggi, in questo tempo, in mezzo alla nostra gente, non legati a schemi e strutture obsolete. Leggeremo insieme la preghiera scritta dal nostro Arcivescovo Andrea Bruno, come ultima preghiera dei fedeli. Per questo, troveremo il cartoncino blu posato su ogni banco nelle nostre chiese.
Notizie più precise sulla riforma diocesana, le leggeremo sul prossimo Notiziario parrocchiale, che uscirà a Natale nelle nostre parrocchie.
4-Cari cristiani, ravviviamo la nostra fede, speranza e carità con una vita spirituale più soda, più umile e bisognosa dei Doni dello Spirito Santo. Senza lo Spirito di Dio non possiamo affrontare i cambiamenti senza perderci. Per questo mi preoccupo del distacco dalla Parola di Dio e dai Sacramenti dei cristiani, e anche dei collaboratori parrocchiali dei vari settori. Come si può essere animatori di una Comunità cristiana se si è senza la forza interiore di Dio, senza dedicare un po’ di tempo alla propria vita sipirituale? dD
RIFLESSIONE DEL PARROCO
Si avvicina la Solennità di Tutti i Santi (1° novembre), in cui contempliamo i nostri testimoni della fede e dell’amore, che ora godono del premio celeste nella visione e nell’abbraccio definitivo di Dio: il Paradiso.
Guardare ai Santi ci aiuta e ci fa sentire parte della “Comunione dei Santi”, uno dei punti fermi della nostra fede cattolica. In comunione con i Santi testimoni di Gesù, per i cui meriti, ora, noi poveri pellegrini sulla terra, possiamo chiedere Loro un aiuto, un’intercessione, una mano per vivere oggi da cristiani, e domani godere come loro del Paradiso.
Aiutiamo i nostri figli a prepararsi bene a questa festa cristiana, senza trasformarla in un’ennesima carnevalata commerciale, per gente sempre più vuota come le zucche, inaridita, senza senso e senza perché.
Viviamo bene anche i giorni per il ricordo dei nostri morti. In particolare, il 2 novembre e i giorni successivi fino all’8 novembre (Ottavario). Preghiamo per i morti; partecipiamo alle S. Messe per essi; non accontentiamoci di fiori e lumini, ma riempiamo di fede e di speranza cristiana le nostre visite ai cimiteri dei nostri paesi. dD
NUOVI ORARI CAMPETTO PER RAGAZZI
Ecco a voi i nuovi orari di apertura del campetto per i ragazzi dell’Oratorio di Basiliano, che entreranno in vigore dal giorno 23 ottobre 2017.
RIFLESSIONE DEL PARROCO
Caro don Francesco,
da oggi sei un diacono della Santa Chiesa udinese. Abbiamo atteso con trepidazione questo giorno; abbiamo gioito per la tua ordinazione diaconale, assieme al tuo papà, e alla tua mamma che è in Cielo. Tu stesso manifesti sul tuo volto la gioia di essere del Signore.
Quel “don” che da oggi ti meriti, non sia ostentato con orgoglio, ma come espressione umile di riconoscenza al Signore, il quale ti ha scelto e consacrato per inviarti tra il Popolo di Dio, come suo segno sacramentale; sei “segno” visibile ed efficace del suo amore fedele. dD