Ci sarà per tutti un momento straordinario di preghiera sulla passione (con immagini della Sindone).
Venerdì 7 aprile: “ASCOLTIAMO GESÙ CHE CI PARLA”, mediteremo sulla Parola di Dio e ci sarà un tempo di Adorazione Eucaristica. Dalle 20.30 alle 21.30, nella chiesa di Basiliano. Ci saranno sacerdoti confessori a disposizione fino alle 22.30.
Archivi autore: Roberta Nadalini
RIFLESSIONE DEL PARROCO
San Giuseppe ha tanto da insegnarci! Lui che ha dato identità umana al Figlio di Dio, ci aiuti a riscoprire la bellezza dello stare al nostro posto nella nostra vocazione educativa: essere padri e madri responsabili. Senza confusioni. Tanti auguri cari papà. dD
RIFLESSIONE DEL PARROCO
«Non preoccupatevi per la vostra vita…; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?… Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta…» (Matteo 6, 24-34).
Credo, che questo brano evangelico possa aiutarci ad avere un nuovo stile di vita, meno ansioso e più sereno. (dD)
RIFLESSIONE DEL PARROCO
«Avete inteso che fu detto: … Ma io vi dico … di non opporvi al malvagio; … Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. … Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». (Matteo 5,38-48).
Mattiamo in pratica nella vita questa pagina di Vangelo. (dD)
RIFLESSIONE DEL PARROCO
Il coraggio di sognare con Dio la vita.
Alla scuola di Papa Francesco s’impara a sognare. Spesso nelle udienze fa riferimento ai sogni dei bambini e dei giovani, dei malati e degli anziani, delle famiglie e delle comunità cristiane, delle donne e degli uomini di fronte alle scelte importanti della vita. Sognare con Dio la vita e con Lui osare e agire! Quando il Papa commenta la Parola di Dio al mattino o quando tiene discorsi nei vari viaggi apostolici, non manca di incoraggiare a sognare in grande. È nota la sua devozione a san Giuseppe, che considera uomo del “sogno” (Cfr. Mt 1,20.24). Quando si rivolge alle famiglie, ricorda loro che il sogno di Dio “continua a realizzarsi nei sogni di molte coppie che hanno il coraggio di fare della loro vita una famiglia; il coraggio di sognare con Lui, il coraggio di costruire con Lui, il coraggio di giocarci con Lui questa storia, di costruire un mondo dove nessuno si senta solo, nessuno si senta superfluo o senza un posto”
(dD)
CAMPO SCUOLA AL COTTOLENGO DI SANTA MARIA LA LONGA
CAMPO SCUOLA
AL COTTOLENGO DI SANTA MARIA LA LONGA
A Santa Maria la Longa si è conclusa da poco la prima esperienza di campo scuola, al quale hanno partecipato 13 giovani della parrocchia di Basiliano (Udine), accompagnati dai loro animatori.
Una settimana intensa, ricca di condivisioni e di emozioni. Così l’avevano pensata, così doveva essere, e così è stata.
Non si tratta di un campo scuola realizzato all’insegna dello svago e del divertimento. Questi giovani, infatti, hanno voluto vivere un’esperienza di questo tipo e lo hanno fatto con grande consapevolezza, già certi di mettersi in gioco in modo speciale con, e per, persone speciali.
Il nome Campo Scuola: rende l’idea della dimensione in cui si è chiamati a vivere per un breve tempo: il campo è il luogo dove si coltivano le piante, e nel Piccolo Cottolengo friulano da sempre si coltivano le relazioni, i rapporti, la cura dell’altro, l’ascolto;
la scuola è la scuola, si sa! È il luogo dove per eccellenza si imparano le grandi abilità come scrivere, leggere, la storia… qui invece si impara a conoscere l’altro, superando le barriere ed i preconcetti che spesso si costruiscono, andando oltre i limiti dell’ignoranza.
Il programma settimanale li ha visti impegnati in diverse attività: dalla raccolta degli ortaggi in serra, al ripristino del magazzino; dalla partecipazione ai laboratori creativi, all’accompagnamento nelle uscite.
Hanno anche partecipato alle prove del coro, condiviso i pasti ed i momenti di preghiera.
Dopo una settimana così intensa, dove ogni attimo è stato condiviso e vissuto appieno, non è stato facile salutarsi. Tante lacrime e tanti abbracci! Questo è successo perché si sono “addomesticati”. Molto bella questa parola, nel significato che si trova nel libro de “Il Piccolo Principe”: “Che cosa vuol dire “addomesticare?” “… Vuol dire: creare dei legami!…” . “Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”.
Come sono state vere queste parole anche per tutti questi ragazzi!
All’inizio c’è stato un po’ di timore e da parte di qualcuno anche un po’ di diffidenza, ma poi, alla fine si sono superate tutte, ma davvero tutte le barriere!
Monica, collaboratrice del cottolengo di Santa Maria