RIFLESSIONE DEL PARROCO

La Quaresima 2019 ci ripropone degli interrogativi antichi e fondamentali: cresce la mia fedeltà a Cristo, il mio desiderio di santità? Cresce il mio amore al Vangelo? Cresce il mio impegno cristiano nella Chiesa? Cresce la mia generosità e il mio apostolato cristiano nella mia vita di ogni giorno, nel mio lavoro, fra i miei colleghi? Ognuno risponda a queste domande e scoprirà che è necessaria una ripresa di slancio nella fede, una nuova trasformazione, perché Cristo viva in noi, e perché la sua immagine si rifletta limpidamente nella nostra condotta di vita.
Chiamiamo Quaresima il periodo di quaranta giorni (Quadragesima) dedicato alla preparazione della Pasqua. Dal IV° secolo è un tempo di penitenza e di rinnovamento per tutta la Chiesa, con la pratica del digiuno e dell’astinenza. In questo modo semplice e concreto, “la Chiesa ogni anno si unisce al mistero di Gesù nel deserto con i quaranta giorni della Quaresima” (Catech. Chiesa Catt., 540). Proponendo ai cristiani l’esempio di Cristo nel suo ritiro nel deserto, la Chiesa ci prepara alla celebrazione delle solennità pasquali della Passione, morte e risurrezione del Signore.
Il primo gesto che compiamo in Quaresima è di accettare che la Chiesa, nel primo giorno di questo tempo santo, ci imponga le Ceneri sulla testa e ci richiami la necessità di cambiare (conversione) vita. Le Ceneri benedette sono per noi un forte richiamo alla serietà di vita; richiamo alla nostra fragilità, bisognosa di essere curata dal Medico divino (Gesù); richiamo al nostro essere terra (humus) umile che ci insegna l’umiltà.
Il secondo gesto è la carità, cartina al tornasole del nostro cambiamento interiore. Le nostre Parrocchie organizzano due iniziative importanti:
1) “Domenica del cesto per i poveri(Sabato 9 e Domenica 10 marzo) dove deporre generi alimentari (pasta, latte, olio, pelati, tonno, carne in scatola, biscotti, marmellata, riso, farina, zucchero, ecc…) che saranno distribuiti alle famiglie povere delle nostre comunità attraverso la Caritas.
2) Il sostegno ai “Progetti missionari” da mercoledì delle Ceneri a fine maggio.
Gesti per iniziare bene la Quaresima: un bel cammino di quaranta giorni.
dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

La Quaresima 2019 ci ripropone degli interrogativi antichi e fondamentali: cresce la mia fedeltà a Cristo, il mio desiderio di santità? Cresce il mio amore al Vangelo? Cresce il mio impegno cristiano nella Chiesa? Cresce la mia generosità e il mio apostolato cristiano nella mia vita di ogni giorno, nel mio lavoro, fra i miei colleghi? Ognuno risponda a queste domande e scoprirà che è necessaria una ripresa di slancio nella fede, una nuova trasformazione, perché Cristo viva in noi, e perché la sua immagine si rifletta limpidamente nella nostra condotta di vita.
Chiamiamo Quaresima il periodo di quaranta giorni (Quadragesima) dedicato alla preparazione della Pasqua. Dal IV° secolo è un tempo di penitenza e di rinnovamento per tutta la Chiesa, con la pratica del digiuno e dell’astinenza. In questo modo semplice e concreto, “la Chiesa ogni anno si unisce al mistero di Gesù nel deserto con i quaranta giorni della Quaresima” (Catech. Chiesa Catt., 540). Proponendo ai cristiani l’esempio di Cristo nel suo ritiro nel deserto, la Chiesa ci prepara alla celebrazione delle solennità pasquali della Passione, morte e risurrezione del Signore.
Il primo gesto che compiamo in Quaresima è di accettare che la Chiesa, nel primo giorno di questo tempo santo, ci imponga le Ceneri sulla testa e ci richiami la necessità di cambiare (conversione) vita. Le Ceneri benedette sono per noi un forte richiamo alla serietà di vita; richiamo alla nostra fragilità, bisognosa di essere curata dal Medico divino (Gesù); richiamo al nostro essere terra (humus) umile che ci insegna l’umiltà.
Il secondo gesto è la carità, cartina al tornasole del nostro cambiamento interiore. Le nostre Parrocchie organizzano due iniziative importanti:
1) “Domenica del cesto per i poveri(Sabato 9 e Domenica 10 marzo) dove deporre generi alimentari (pasta, latte, olio, pelati, tonno, carne in scatola, biscotti, marmellata, riso, farina, zucchero, ecc…) che saranno distribuiti alle famiglie povere delle nostre comunità attraverso la Caritas.
2) Il sostegno ai “Progetti missionari” da mercoledì delle Ceneri a fine maggio.
Gesti per iniziare bene la Quaresima: un bel cammino di quaranta giorni.
dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

PERCORSO “SPECIALE” DI PREPARAZIONE
AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

 Stai convivendo da tanti anni, oppure sei sposato civilmente? Pur volendolo, non hai mai deciso di sposarti cristianamente? Hai delle paure? Non hai i soldi per farlo?…
Eccoti una proposta concreta che il parroco offre un percorso per chi ha già molti anni di vita di coppia alle spalle, e forse anche qualche figlio. Cinque incontri in canonica a Basiliano (vedi sul sito le date).
Al termine della preparazione, ti propongo la CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL MATRIMONIO tutte le coppie insieme: Sabato 11 maggio 2019. A seguire la festa nella Sala parrocchiale.
Iscrizioni in canonica, entro il 28 febbraio 2019. Tel. 0432.84019.
Con affetto.   dD 

 

RIFLESSIONE PARROCO

PERCORSO SPECIALE DI PREPARAZIONE AL SACRAMENTO AL MATRIMONIO a

Stai convivendo da tanti anni, oppure sei sposato civilmente? Pur volendolo, non hai mai deciso di sposarti cristianamente? Hai delle paure? Non hai i soldi per farlo?…
Eccoti una proposta concreta che il parroco offre un PERCORSO PER CHI HA GIà MOLTI ANNI DI VITA DI COPPIA ALLE SPALLE, E FORSE ANCHE QUALCHE FIGLIO. Cinque incontri in canonica a Basiliano (vedi sul sito le date).
Al termine della preparazione, ti propongo la CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL MATRIMONIO tutte le coppie insieme: Sabato 11 maggio 2019. A seguire la festa nella Sala parrocchiale.
Iscrizioni in canonica, entro il 28 febbraio 2019. Tel. 0432.84019.
Con affetto. dD

RIFLESSIONE PARROCO

PERCORSO SPECIALE DI PREPARAZIONE
AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

Stai convivendo da tanti anni, oppure sei sposato civilmente? Pur volendolo, non hai mai deciso di sposarti cristianamente? Hai delle paure? Non hai i soldi per farlo?… Eccoti una proposta concreta che il parroco offre un percorso per chi ha già molti anni di vita di coppia alle spalle, e forse anche qualche figlio. Cinque incontri in canonica a Basiliano:
-Venerdì 22 marzo 2019, dalle 20.30 alle 22.00
-Venerdì 29 marzo 2019, dalle 20.30 alle 22.00
-Domenica delle Palme 14 aprile 2019, dalle 9.00 alle 11.00
-Venerdì 26 aprile 2019, dalle 20.30 alle 22.00
-Venerdì 3 maggio 2019, dalle 20.30 alle 22.00

Al termine della preparazione, ti propongo la CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL MATRIMONIO tutte le coppie insieme: Sabato 11 maggio 2019. A seguire la festa nella Sala parrocchiale.
Iscrizioni in canonica, entro il 28 febbraio 2019. Tel.: 0432.84019.
Con affetto.   dD 

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Corsi yoga e cristianesimo

Così come ha dato notizia il Messaggero Veneto di mercoledì 31 gennaio, per venire incontro alla incapacità di concentrazione dei ragazzi, a San Daniele del Friuli le scuole hanno deciso di proporre dei corsi yoga. Così come si può leggere nella circolare del Comune di Basiliano sul “Progetto doposcuola a.s. 2018-2019”, anche nelle scuole primarie del nostro comune si sono attivati questi corsi. Non solo, ma anche a Basagliapenta c’è un centro di spiritualità yoga (in piazza S. Valentino), che fornisce corsi yoga, per adulti e specie per i bimbi (così come si può leggere sulle locandine).
Come pastore di queste comunità cristiane, è mio dovere fare chiarezza sulle conseguenze di queste scelte educative nei confronti dei più piccoli, apparentemente innocue e fatte a “fin di bene”, ma che marchiano per sempre una visione della vita e cambiano radicalmente la prospettiva delle scelte del proprio battesimo cristiano. E in questi tempi di grande disorientamento per i genitori, spesso molto preoccupati per il bene dei loro figli, si rischiano scelte altrettanto confuse se non dannose. Va chiarito subito, che lo yoga non è solo una “tecnica di rilassamento” così come appare, ma una vera e propria spiritualità derivante dall’induismo (guidata da “maestri”), che ha potuto attecchire in Europa, grazie a due problemi, che toccano gli adulti, ma soprattutto le nuove generazioni: lo stress della vita e l’ignoranza di fede dei cristiani. Ci si rivolge oggi a tali metodi per motivi terapeutici, per sanare l’irrequietezza psicologica o il vuoto spirituale di una vita sottoposta al ritmo assillante della società, che spinge a queste scelte sperando di trovare in esse la via della calma interiore e dell’equilibrio psichico.
Le differenze. Esistono delle differenze tra la meditazione cristiana e quella yoga? Esiste una differenza tra il concetto di persona inteso dal cristianesimo e quello inteso dallo yoga? Dio c’entra con lo yoga?
Lo yoga escogita delle tecniche per aiutare l’uomo a non ragionare, a non pensare, a cercare in sè stessi il vuoto liberante. E tutto ciò lo si raggiungerebbe attraverso delle “tecniche” di origine tibetane (Zen) o giapponesi.
Duemila anni di cristianesimo hanno nulla da offrire ai cristiani di oggi? Buttar fuori l’aria mentre si è in una posizione corporea retta a gambe incrociate, può anche far bene, produrre un certo “benessere” fisico. Raggiungere il fine di “non pensare a nulla”, di realizzare il distacco dalle cose può apparire cosa buona. Ma per noi cristiani non è sufficiente, perché non provoca nessun cambiamento di conversione dei costumi o di vita; si tratta solo e sempre di realizzare un processo di autoconcentrazione sul proprio “io”, dove l’individuo è sempre e solo al centro di tutto, e l’altro (anche l’ALTRO che è Dio) viene eliminato dai propri pensieri e dalle proprie scelte di vita perché toglie la pace, la tranquillità. Anche Dio disturba la mia pace. E si può vivere e pregare anche quando è difficile!
Un esempio può servire a comprendere. Se uno sposo è in crisi, e per superare i problemi di coppia sceglie di frequentare i corsi yoga, non sarà certo aiutato a ritornare a casa dal proprio sposo con l’animo di volerlo comprendere e amare, o di realizzare un nuovo tentativo di dialogo con lui; sarà piuttosto aiutato a distaccarsi dal proprio partner e, addirittura dai propri figli, perché essi gli impediscono il raggiungimento del suo benessere individuale, che viene prima e al di sopra di tutto. Da sempre, il cristianesimo propone la cura dell’anima, la cura della propria spiritualità e interiorità.
Il cristianesimo ha i suoi metodi di orazione e di meditazione, che MAI ci allontanano dagli altri o da Dio; MAI vedono l’altro come un ostacolo alla propria realizzazione; MAI considera il mondo come una illusione o una realtà da cui fuggire; MAI il cristianesimo sostituisce l’uomo a Dio e alla sua volontà di amore, pensando che tutto ruoti attorno al proprio ombelico umano; MAI il cristianesimo confonde la persona con il “tutto universale”, ma rispetta la dignità della persona, l’originalità e unicità della propria e altrui persona, senza sovrapposizione o confusione.
Insomma, lo yoga è una tecnica in aperto contrasto con la visione antropologica (visione dell’uomo) e teologica (visione di Dio) del cristianesimo.
La fede cristiana mi chiede di convertire la mia vita riportando la mia attenzione spirituale ai motivi della mia infelicità; mi invita a rimettere ordine nelle mie scelte di amore, mi riporta alla carità. Sì, troppo spesso la mia infelicità nasce dalle mie scelte sbagliate: ho amato più le cose (la mia carriera, i soldi, il potere, l’auto,…) che Dio e le persone affidatemi. Il distacco mentale realizzato attraverso queste tecniche yoga non portano alla conversione, non portano a Dio o all’altro, al massimo cercano un benessere corporeo.
A noi cristiani, Gesù continua a dire: “Amerai il Signore tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tuia mente; e il prossimo come te stesso” (Mt 22, 37-38). A noi, Gesù chiede di curare la nostra relazione con il Padre, con i fratelli, con il creato, riempiendo di una Presenza (Dio) la nostra vita. Per lo yoga, la meditazione è invece pensare al “nulla”. Per noi cristiani, la meditazione è pensare a qualcuno: a Dio, al mio sposo, ai miei figli, ai motivi egoistici della mia infelicità; è pregare per me e per gli altri; la meditazione cristiana produce amore, mai vuoto e distacco dalla realtà.
Lo confesso, anch’io ho alcune tecniche di rilassamento: pregare sul vangelo, pregare il Rosario. In particolare, prego ogni giorno il Rosario per tutti voi e per i vostri problemi, vi affido alla Madonna e a Gesù, e questo mi dà tanta pace. Ve lo consiglio. dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Il Signore Gesù, ci fa dono della Sua Parola che illumina il nostro cammino e le nostre scelte. Infatti, la nostra vita di Chiesa e di singoli cristiani, non è guidata dal caso o dagli oroscopi, o da una ineluttabilità ma da Dio, che è nostro Padre, il quale mediante il Figlio Gesù e il Suo Spirito Santo ci orienta e ci invita a fare delle nostre scelte la realizzazione della Sua volontà o del Suo Disegno sul mondo. dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Cana, inizio della Chiesa, come comunità di fede
Parallelamente alla prima rivelazione di Gesù (l’adorazione dei magi nell’Epifania), avviene il passaggio dal vecchio al nuovo popolo di Dio, non più basato sulla carne sul sangue, ma sulla fede in Cristo. Questo di Cana  è il primo dei segni fatti da Gesù: segno visibile col quale manifesta la sua gloria e i discepoli credono in lui. Questo gruppo di credenti in Gesù, nato a Cana, diventerà la Chiesa. Noi siamo quella Chiesa nata dall’acqua sgorgata dal suo costato e dal sangue di Gesù donatoci nell’ultima cena.
Lasciamo che lo Spirito Santo, che si è posato su Gesù e si è manifestato in potenza Cana di Galilea alimenti il fuoco della nostra vita e ravvivi il nostro Battesimo, che è immersione in Lui e adesione al Suo Vangelo, per vivere la fede come una grande festa di nozze.          dD

 

 

RIFLESSIONE DEL PARROCO

Si domandavano se non fosse lui il Cristo. Giovanni rispose dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco»… Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»” (Luca 3, 15-16.21-22).

Lasciamo che lo Spirito Santo, che si è posato su Gesù, alimenti il fuoco della nostra vita e ravvivi il nostro Battesimo, che è immersione in Lui e adesione al Suo Vangelo. dD

RIFLESSIONE DEL PARROCO

«La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo» (Gv 1,17)

Cari cristiani, Gesù è nato perché conoscessimo la grazia e la verità su Dio e sull’uomo. L’uomo, ogni uomo ha sete di verità, per comprendere dove sta camminando e verso quale meta sta andando. Per questo, la Festa del Natale ci invita a conoscere la verità su Gesù.

Fin da piccoli, papà e mamma educate con fermezza, in modo continuativo alla verità, offrendo i fondamenti della libertà cristiana, accompagnando e sostenendo le scelte buone, distogliendo con energia e amore da quelle distruttive! Educate alle scelte cristiane morali buone per aiutare i bambini a discernere il male nelle sue manifestazioni subdole e schiavizzanti; rendendoli capaci –a fianco degli adulti- di cercare la verità fonte e ispirazione del bene, di tutto il bene, di ogni bene! Sì, educare i bambini alla ricerca della verità, la quale non ha mezze misure, né aspetti discutibili. La ricerca della verità “alta”, ma pure della verità che guida ogni aspetto della vita quotidiana e regola le relazioni; senza giochi di mimica, di menzogna, senza slealtà e falsità; una verità che diviene solarità e schiettezza di rapporti tra grandi e piccoli. Raggiungere la verità, ma senza costringere i figli a mentire per paura, per timore di contraddire gli adulti, generando così una “doppia vita”, un “doppio pensiero”, un “doppio linguaggio”, e quindi una non-verità.

Dalla ricerca della verità “alta”, quella di Dio, che fonda l’esistenza e le grandi questioni del vivere, alla ricerca della verità sulla realtà concreta della vita, che non è sempre come te l’aspetti o la desideri, e chiede sacrificio, pazienza, nella ripetitività dei giorni, dei gesti e degli incontri, nello studio e nel lavoro.

Della verità hanno bisogno i nostri bambini, i nostri giovani, e anche gli anziani, noi tutti; perché siamo tutti figli di una cultura che coltiva la falsità e le fake news con il sorriso sulle labbra, senza interrogarsi sulle conseguenze che esse generano sui rapporti interpersonali, sul singolo che si abitua a ragionare e coltivare il falso e la menzogna come dimensione “normale” della vita (e alla fine sei pure capace di raccontare a te stesso le bugie, fingendo di crederle vere).

Ma con la vita non può essere così! Essa è tremendamente vera, schietta, cruda, intrisa di conseguenze. Sì, cercare la verità perché la vita non è una finta, né una prova di teatro o un palco su cui esibirsi.

La vita è un campo nel quale è nascosto un tesoro che devi cercare, sul quale devi scommettere le tue scelte. Dobbiamo accettare la verità che la vita è viva relazione con gli altri, vita con gli altri, con la tua famiglia e con la comunità, e quindi servizio agli altri, «vita per»; mai vita solitaria e sganciata dagli altri. Per questo motivo – altra verità indiscutibile- la vita non può essere improntata al «tutto e subito», poiché dall’altro io devo saper attendere umilmente il dono, la consegna, la risposta, e talvolta il rifiuto, il diniego, l’opposizione ferma. Realizzare tutto questo è impegnativo, e potremmo scoraggiarci, ma rafforzando l’alleanza tra adulti cristiani (comunità, famiglia, scuola) ce la faremo. Cari cristiani, siate cercatori della verità, ed educatori della verità! Cerchiamola tutti insieme per costruire una civiltà della grazia e della verità. E con questi impegni possiamo dirci: Buon Natale di Gesù, che ci dice la verità di Dio su Dio, la verità di Dio sull’uomo, la verità di Dio su tutto il creato.

Don Dino Bressan